Nuove evidenze scientifiche mostrano che le fiale in vetro tubolare e le fiale in vetro da stampo “Delta” garantiscono performance equiparabili
Esistono motivi sostanziali per preferire a priori le fiale in vetro tubolare a quelle in vetro da stampo “Delta”? Secondo i risultati ottenuti da una nuova indagine sperimentale realizzata da Bormioli Pharma, affidata a laboratori esterni e validata da Massimo Guglielmi, Professore e Coordinatore del Comitato tecnico “Pharma Packaging” dell’International Commission on Glass (ICG), la risposta è no.
L’indagine ha avuto l’obiettivo di confrontare le proprietà e le prestazioni delle fiale ottenute dalla trasformazione dei tubi in vetro e delle fiale “Delta”, risultato di un avanzato processo tecnologico di stampaggio proprietario di Bormioli Pharma.
Il lavoro scientifico ha incluso numerosi test tra cui quelli dimensionali, meccanici, termici, estetici e chimici, effettuati secondo le indicazioni della Farmacopea Europea e condotti presso la Stazione Sperimentale del Vetro (SSV), e ha esaminato fiale da 10 ml e da 30 ml, entrambe prodotte da Bormioli Pharma.
I risultati ottenuti evidenziano che sia le fiale in vetro tubolare sia quelle “Delta” hanno dei benefici ben chiari e identificabili, motivo per cui non è possibile scegliere una delle due soluzioni a priori.
Da un lato, le fiale tubolari sono generalmente considerate migliori dai produttori farmaceutici per la loro migliore consistenza dimensionale, il peso ridotto e un eccellente aspetto estetico.
D'altra parte, le fiale in vetro da stampo Delta - la cui produzione, nel corso dell’ultimo decennio, ha subito notevoli avanzamenti - hanno una migliore resistenza meccanica, grazie alle pareti più spesse, e un migliore comportamento chimico, soprattutto in relazione agli estraibili e alla delaminazione.
Nell'intervallo di pressione rilevante per la liofilizzazione farmaceutica le differenze tra i tubi e le fiale Delta sono trascurabili. Allo stesso modo, se si considera la resistenza agli shock termici, i due tipi di fiale hanno, di fatto, lo stesso comportamento, almeno fino a 90 °C.
“Sebbene permangano delle differenze tra i flaconi prodotti con i due tipi di processo, alcune a favore dell'uno, altre a favore dell'altro, nel caso dei due tipi di flaconi Bormioli Pharma esaminati in questo lavoro è possibile affermare che essi siano praticamente equivalenti per gli scopi cui sono destinati”– commenta Andrea Sentimenti, Marketing & Innovation Director. “Con questa indagine vogliamo iniziare a fare chiarezza sulle proprietà dei tipi di vetro e dimostrare come la scelta tra un prodotto e l'altro non debba essere guidata dal tipo di vetro in sé, bensì dalle esigenze specifiche dettate dall’applicazione farmaceutica e dal tipo di processo produttivo.”